Come è noto, il calcestruzzo è formato da cemento, sabbia, inerti ed una forte componente d’acqua, pari ad almeno 170 L per metro cubo d’impasto. L’acqua non immediatamente coinvolta nel processo di idratazione del calcestruzzo tenderà ad evaporare con velocità dipendente dalla esposizione a fattori ambientali quali aria secca, ventilazione e calore.
L’evaporazione di una così ingente quantità di acqua porta necessariamente ad una perdita di volume.
L’effetto “Curling” si verifica a causa di un evaporamento differenziale tra parte superiore del massetto in calcestruzzo e parte inferiore. La differente perdita di volume tra i due lati della lastra di cls porterà al formarsi di una superficie di aspetto concavo, con un innalzamento in prossimità dei giunti che può quantificarsi anche in diversi millimetri.
Perché l’effetto Curling è pericoloso?
A causa della mancanza di appoggio delle lastre di calcestruzzo sulla massicciata di sottofondo, le stesse tenderanno a fessurarsi a causa del peso proprio e dei carichi statici e dinamici che graveranno su di esse.
Si manifesteranno inoltre premature rotture e sbrecciature dei giunti della pavimentazione e causa di un accentuato movimento verticale delle lastre di cls sottoposte a traffico veicolare.
Dando per scontato l’importanza della barriera al vapore e l’impossibilità di eliminarla, occorrerà concentrarsi su altri fattori, quali:
Occorre tuttavia considerare che il calcestruzzo è un materiale soggetto a deformazione a causa di molteplici fattori, pertanto l’effetto curling può essere notevolmente attenuato ma non annullato.
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