Il pavimento in resina si è rovinato rapidamente. Come rimediare?

[l'esperto risponde] Pubblichiamo la risposta ad un gentile lettore, che ci chiede una soluzione per questa pavimentazione industriale in resina..
 

08/03/2023

Immagine

"Buongiorno. Circa due anni fa durante le ferie abbiamo fatto realizzare da una ditta specializzata il pavimento in resina del nostro reparto torneria. So che è stata usata della resina bicomponente, ma di più non saprei dire. Dopo pochi mesi sono iniziati i primi distacchi, che la ditta ha sistemato con dei rattoppi. Attualmente la situazione è quella che vede in foto.
Volevo sapere se avete una soluzione, tenendo conto che noi non ci possiamo fermare con l’attività. Sono circa 400 metri.
Distinti saluti."

L. Tettamanzi, officine meccaniche xxxxxxxx

 

 

(Lo scrivente ha autorizzato alla pubblicazione della mail ai fini della pubblica utilità.)

Buongiorno.
Sembra quasi incredibile pensare che quel ‘pavimento’, così martoriato, abbia solo due anni di vita.
Purtroppo quello che vedo è uno dei tipici esempi che ledono costantemente e permanentemente la credibilità del nostro settore.
Suppongo, da quel che vedo nell’immagine, si tratti della classica verniciatura in resina epossidica (bicomponente, appunto), applicata in spessore esiguo in due o tre mani, senza curarsi di una adeguata preparazione del fondo, men che meno delle contaminazioni di grasso ed olio, oltre che di una probabile risalita di umidità dalla massicciata.
In parole povere, un mix ‘letale’ composto da un pavimento inadatto allo scopo (film sottile epossidico) ed un sottofondo inidoneo ad essere rivestito.

Inutile tuttavia soffermarsi sulle cause di questo piccolo disastro, meglio pensare alle soluzioni.
E’ fondamentale comprendere che in una officina meccanica il pavimento è generalmente soggetto ad un utilizzo abbastanza intensivo, causa traffico di carrelli a ruota rigida spesso su pavimentazione contaminata da trucioli metallici, caduta di corpi metallici, versamenti di oli moderatamente aggressivi, etc..
Un film sottile epossidico dello spessore pari od inferiore ad 1 mm, non può assolutamente essere in grado di svolgere questo compito (a tal proposito mi permetto di consigliarle la lettura dell’articolo “Prima di verniciare il tuo pavimento industriale, fatti queste 5 domande…”).


Occorre prevedere la realizzazione di un vero pavimento in resina ad alte prestazioni (magari un massetto epossidico od un pavimento in poliuretano-cemento), compatibile con una moderata risalita di umidità, previa accurata preparazione del sottofondo con macchine scarificatrici, al fine di rimuovere lo strato di calcestruzzo contaminato da oli e grassi.

Purtroppo eseguire un lavoro di questo tipo, realizzato e regola d’arte e con una adeguata garanzia di durata, richiede diverse giornate di lavoro
Pur comprendendo che è difficile conciliare le esigenze lavorative con la necessità di realizzare una nuova pavimentazione, é abbastanza utopistico pensare di effettuare entrambe le attività in contemporanea.
Il mio consiglio, è di valutare di realizzare la pavimentazione durante qualche pausa feriale, piuttosto che affidarsi ad un nuovo ‘azzeccagarbugli’ che le promette una soluzione durante un solo weekend.

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