Pavimento in piastrelle deteriorato? Rivestiamolo in resina! O forse no…

Il pavimento in piastrelle del magazzino é ormai gravemente deteriorato. Rivestirlo con un pavimento in resina può portarlo a nuova vita?

14/02/2024

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Quello che vedete in foto è il classico esempio di una pavimentazione industriale in piastrelle di klinker, ormai gravemente deteriorata.
Come già ampiamente illustrato in questo precedente articolo, i vecchi pavimenti industriali in piastrelle incollate su sottofondi in sabbiacemento, non erano costruiti per resistere ai carichi concentrati dei moderni carrelli elevatori muniti di ruote rigide in Vulkollan.

La cronistoria di queste pavimentazioni è sempre la stessa: Iniziano le rotture ➔ Si chiama il muratore che inizia a fare qualche rattoppo con una malta di cemento ➔ Si rompe nuovamente ➔ Si utilizza una nuova malta ad alta resistenza fibrorinforzata ➔ Si rompe nuovamente ➔ Il muratore chiede consiglio alla rivendita edile che gli procura la malta Super-Mega-Turbo-Magma-Indistruttibile ➔ Si rompe di nuovo.

Dopo anni di rattoppi il pavimento ormai è un Puzzle informe e si inizia a chiedersi come poter risolvere definitivamente la situazione.

Condizione imprescindibile: Non si può assolutamente demolire il pavimento, né interrompere il lavoro, spostare macchinari o scaffalature.  Ci mancherebbe!

Ecco quindi che, con queste premesse, ci stiamo letteralmente tuffando nella vasca degli squali
Non tarderà certo ad arrivare il primo squalo che, pur di vendere qualcosa, ci proporrà la soluzione non plus ultra: un bel rivestimento in resina epossidica ad altissima resistenza, armato con una rete magica in grado di ‘legare’ il tutto e rendere la superficie indistruttibile.
Wow!  Abbiamo trovato la soluzione definitiva, senza dover demolire il pavimento.

Peccato solo che, il pavimento in resina ad altissima resistenza è esattamente come la malta Super-Mega-Turbo-Magma-Indistruttibile che aveva usato il muratore, ovvero, una bella fregatura.

La verità è solamente una: se un pavimento non è in grado di resistere al carico di lavoro a cui è sottoposto, non esiste un rivestimento di spessore millimetrico in grado di compensare queste carenze prestazionali.


Se così fosse, non saremmo nel campo delle altissime prestazioni bensì del paranormale.

Il mio consiglio: invece di cercare una soluzione che non esiste, dedicate le Vostre risorse nell’individuare come spostare/sospendere/delocalizzare l’attività produttiva, al fine di effettuare l’unica operazione sensata, ovvero demolire e fare un nuovo pavimento in calcestruzzo.

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