I pavimenti in resina multistrato rappresentano senza dubbio il giusto ‘entry level’ nel mondo delle pavimentazioni in resina industriali, oltre che la tipologia più diffusa ed utilizzata.
I motivi di questo successo commerciale sono svariati ed identificabili principalmente in:
Un pavimento in resina multistrato è da intendersi quale rivestimento millimetrico (generalmente 1,5 – 3 mm) di un sottofondo avente capacità portante.
Il rivestimento, meglio definibile come ‘sistema resinoso riportato’, è finalizzato a migliorare le caratteristiche tecniche, prestazionali, igieniche ed estetiche del sottofondo.
La terminologia ‘multistrato’ deriva dalla tecnica applicativa di questi sistemi resinosi.
Tali rivestimenti sono infatti ottenuti mediante l’applicazione di uno o più formulati resinosi, in almeno due strati, intervallati da semine a rifiuto (detta anche a saturazione) di sabbia di quarzo o altri tipi di aggregati, previa adeguata preparazione della superficie di posa.
Le semine di sabbia di quarzo, oltre che dare struttura e spessore al rivestimento, conferiscono una finitura ruvida-antisdrucciolo ed una elevata resistenza all’abrasione.
Lo spessore finale varia in relazione del tipo di prodotti impiegati, del numero di strati eseguiti, della granulometria e quantità della sabbia di quarzo.
Per le realizzazione di pavimenti industriali multistrato, vengono generalmente utilizzate resine epossidiche, più raramente poliuretaniche, pmma o poliuretano-cemento.
In linea orientativa, è possibile affermare che maggiore è lo spessore del sistema, maggiori sono le prestazioni meccaniche finali. Determinanti per le prestazioni chimiche e meccaniche sono inoltre le tipologie e la qualità delle resine utilizzate.
La normativa di riferimento è la UNI 10966:2020.
Per l’identificazione delle prestazioni di base, si fa riferimento alla UNI EN 1504-2.
Per meglio comprendere ed approfondire l’argomento, è inoltre disponibile il documento "LINEE GUIDA CONPAVIPER per la prescrizione, posa, controllo, verifica finale e manutenzione di rivestimenti resinosi continui", che trovate gratuitamente nella nostra sezione Download.
Qualsiasi sottofondo industriale stabile, rigido e portante, può essere rivestito, purché esso venga adeguatamente preparato.
La preparazione più indicata prima dell’applicazione di un pavimento in resina multistrato è costituita dalla pallinatura.
Tale operazione, che si svolge senza formazione di polvere, consente di decontaminare il sottofondo da precedenti trattamenti, oltre che conferire una elevata ruvidità, ideale per l’aggancio meccanico del rivestimento.
In alternativa, è possibile effettuare una levigatura a mole diamantate particolarmente aggressive.
Operazioni di carteggiatura, idrolavaggio o scarificatura non risultano idonee.
Su sottofondi in calcestruzzo contro terra, dovrà essere verificato il valore di umidità residua oltre che la presenza di barriera al vapore. Elevati valori di umidità possono creare controspinte osmotiche in grado di distaccare il rivestimento.
Su pavimentazioni in klinker, gres o ceramica è vivamente consigliata l’applicazione di una rete di armatura sintetica, al fine di stabilizzare e rendere monolitico il sottofondo.
Avendo uno spessore generalmente compreso tra 1,5 e 3,5 millimetri, un pavimento in resina multistrato non può modificare la planarità del sottofondo.
Ricordo che il sottofondo deve avere capacità portante, ovvero essere in grado di supportare i carichi statici e dinamici che graveranno su di esso. È fondamentale comprendere questo aspetto, in quanto un pavimento industriale in resina di spessore millimetrico non può migliorare le resistenze a compressione di un massetto sottodimensionato.
Eventuali giunti di costruzione, contrazione od espansione presenti nel sottofondo, dovranno essere rispettati e riportati sulla superficie del multistrato.
Come avrete compreso, i pavimenti in resina multistrato non sono una o due tipologie standard di pavimentazione applicabili in tutti i contesti, bensì un ‘piccolo mondo’ di soluzioni tecniche.
Affinché il nuovo pavimento in resina si riveli un investimento durevole, è essenziale che la progettazione del sistema venga affidata ad un tecnico qualificato (non un venditore, con tutto il rispetto per la categoria), di pluriennale esperienza.
Il tecnico dovrà formulare il sistema resinoso appropriato, in funzione della specifica destinazione d’uso, tenendo conto di:
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